
Dott.ssa Nadia Minischetti
Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
"La maggior parte del tempo la passiamo a pensare di essere ammalati, ma ciò si verifica solo nella mente"
Thomas Wolfe

Disturbo d'Ansia da Condizione Medica
"Sarà terribile, andrò incontro a una lenta agonia fra atroci dolori"
"I miei bambini rimarranno orfani prima di potersela cavare da soli"
"Non sarò più autosufficiente e sarò un peso per gli altri"
Nella maggior parte dei casi, ciò che spaventa di più il soggetto ipocondriaco non è tanto l'idea della morte in sè, quanto l'immaginare le conseguenze della malattia in termini di disabilità è sofferenza
Si definisce disturbo d'ansia da condizione medica ciò che nel gergo più comune viene chiamato ipocondria. Il termine ha spesso assunto nel tempo connotazioni negative e molte persone pensano a chi soffre del disturbo come a un "malato immaginario". La realtà è invece molto differente.
Chi soffre di questo disturbo è veramente disperato in quanto teme di essere affetto o di poter morire per qualche terribile malattia.
Tale preoccupazione insorge a causa di un'interpretazione sbagliata o da un'enfatizzazione esagerata di sintomi fisici minori. Le preoccupazioni persistono nonostante rassicurazioni di amici e parenti e valutazioni mediche (talvolta eccessive).
Nella maggior parte dei casi, ciò che spaventa di più il soggetto ipocondriaco non è tanto l'idea della morte in sè, quanto l'immaginare le conseguenze della malattia in termini di disabilità è sofferenza.
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Il ciclo dell'ipocondria può essere riassunto nel seguente modo:
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Fattore scatenante: stimolo interno (ghiandole gonfie, tremore, palpitazioni ecc...)​​
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Pensieri negativi e catastrofici ("La ghiandola potrebbe essere gonfia a causa di un tumore")​​​
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Attivazione emozionale: ansia​​​​
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Dubbio e interpretazione errata ("Sono malato?)
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A questo punto la persona mette in atto una serie di strategie come ad esempio controlli medici, attenzione sul corpo, evitamento, ricerca di rassicurazione, ricerca di informazioni, che sebbene nell'immediato possono contribuire ad alleviare l'ansia, finiscono per creare circoli viziosi che alimentano e peggiorano il disturbo.​
MODALITA' DI INTERVENTO
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La terapia cognitivo-comportamentale è riconosciuta come il trattamento d'elezione per i sintomi ipocondriaci ed è in grado di portare ad un miglioramento significativo della qualità di vita dell'individuo.
Ci sono molte similitudini tra l'ipocondria e il disturbo ossessivo-compulsivo soprattutto per quanto riguarda i pensieri ossessivi e i comportamenti compulsivi. Per questa ragione le tecniche usate nel trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo sono le stesse che si usano per il disturbo da ansia di malattia.
Una parte fondamentale del trattamento riguarda la psicoeducazione, in cui la persona e i suoi familiari imparano a conoscere meglio cosa sia l'ipocondria, come funziona e soprattutto come può essere affrontata
Associato a ciò la persona viene gradualmente esposta ad affrontare le proprie paure in un ambiente sicuro ed impara a gestire le sensazioni di disagio che avverte.
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